ci sono film che sono belli, e questo si sa

ci sono film che sono bellissimi, e questo ok

poi ci sono alcuni film diversi…sono film che o sono stati girate tanto tempo fa, o magari sono recenti…ecco, le cose diventano speciali per questi film, per quello che smuovono, per quello che rappresentano.

se fosse stato girato di recente questo film, sarebbe stato fantastico vederlo dietro le quinte, durante le riprese, per vedere come è stato fatto, per chiedere agli stessi creatori e attori cosa pensavano di quello che stavano facendo

se, come in questo caso, il film è proprio “vecchio” allora c’è solo una cosa che sotto sotto pensi  dopo una simile visione: “quanto vorrei essere stato lì, al cinema, il giorno dell’uscita di questo film…quanto vorrei esserci stato quando il mondo l’ha visto per la prima volta…quanto vorrei essere stato assieme alle persone che durante le scene topiche stavano zitte ed ammiravano e basta…quanto vorrei esserci stato fuori dai cinema dopo la proiezione per vedere la gente, per sentire quello che si dicevano, perchè anche se sei sicuro che tutti dicevano la stessa cosa, ripetutamente, ogni volta è un piacere sentirla: “Che gran film!”

Fino ad ora, salvo rare eccezioni (GUERRE STELLARI, VIA COL VENTO, QUARTO POTERE, IL PADRINO e per certi versi il più recente RITORNO AL FUTURO) non mi è capitato di sentire queste cose per un film, e non pensavo di poterle sentire per un film di cui ho letto il libro, conosco la trama perfettamente e so come si svolgerà.

La regia rende perfettamente lo spirito del romanzo (bello bello, ma lento spesso…da contemplare forse più che da leggere, e di sicuro non da leggere come un qualsiasi romanzo)

I personaggi giovani, i ragazzi, vivono e fanno vivere le loro avventure tipiche di quell’età (di quegli anni, ovvio) e il senso di avventura, gioco, timore, stupore etc si trasmette allo spettatore perfettamente.

Il caso giudiziario ha forse più peso qui nel film di quanto ne ha avuto nel libro (a parte la scena del “saluto ossequioso” della comunità nera allo sconfitto Atticus, che rende meglio nel libro…e comunque rende alla grande)…il caso occupa mezzo film, e l’arringa di Atticus, e in generale Peck è nato per il ruolo..semplice. E di meglio non si poteva fare.

Ma quello che poi mi ha stupito, soprattutto sapendo la storia, è stata una scena verso la fine: Robert Duval, giovane (prima del padrino) che non dice mezza dicasi mezza parola, ma che fa perfettamente la parte del ragazzone ritardato che salva i bambini…le inquadrature semplici valorizzano il suo essere attonito verso tutti e lo spettatore resta attonito nel vederlo (non fa nulla di strano, ma lascia senza fiato).

L’esito è dolce-amaro, ma la voce fuori campo è un’aggiunta rispetto al libro che la rende più dolce che amara e trasmette nostalgia (e la nostalgia è quasi sempre un’arma vincente).

Il finale, con lo sceriffo che opta per la scelta più buona è una coperta calda al freddo della sera: per tutto il film la lotta per il bene è stata continua e perdente, ma alla fine qualcosa torna, perchè è giusto che sia così, e la realtà viene incontro a chi ha cercato semplicemente di fare la cosa giusta.

Valori e immagini. Questa è la sintesi del film.

Tanta roba e basta.

Il libro ha avuto un seguito che prima o poi leggerò…il film è giusto che non ce l’abbia (sarebbe impossibile, ed è giusto così).

Ai bambini va fatto conoscere vagamente, agli adolescenti va fatto leggere il libro, e infine agli adulti, magari quando cominciano a entrare nel mondo del lavoro, e cominciano a pensare al futuro, magari a farsi una famiglia, senza esitazione, va fatto vedere il film.

NOTA DEL 17/4/2017 —- il seguito del romanzo omonimo non è un vero seguito sembra, ma un’idea precedente il romanzo da cui questo film è ispirato, con i personaggi molto diversi, ambientato successivamente alla storia di questo film/romanzo e per questo “spacciato” per seguito, quando in realtà è una sorta di storia alternativa successiva a questi eventi (non propriamente un sequel)