E’ un film semplicemente impensabile per i canoni odierni, perché frutto di una visione del regista e ha lo scopo di criticare nel modo, a suo dire, più efficace la società, tralasciando inevitabilmente le preferenze dello spettatore, che è “condannato” a non capire cosa è accaduto durante la storia e cosa significhi.

L’interpretazione è personale, con una nota evidente sulla critica alla società borghese (di quel tempo e dei suoi luoghi immagino); la metafora è onnipresente.

Di questo film, senza la ricerca della metafora, non penso abbia senso la sua visione oggigiorno.

Il bianco e nero (del tempo) e i vestiti della classe rappresentata sono l’ideale: dei nessuno vestiti normalmente e a colori non avrebbero avuto lo stesso risultato (anche se ho letto essere stato in maniera differente riproposto il tema in un episodio di BUFFY…tutt’altro genere, stile etc, ma fa capire come questo film può comunque essere apprezzato, anche se da pochi, anche oggi).

Gli armadi coi vasi da notte improvvisati sono esilaranti e tragici.

Non è un film che si consiglia, è un film che capita di cercare, anche per i motivi più diversi (cercavo film fantasy io oppure ambientati in una sola location…), e allora ecco il momento giusto per vederlo, senza rimpianti, anche se ovviamente il pubblico è molto ristretto e anche a quello può non piacere.